Sentenza della Corte suprema d’Israele sulle conversioni in seno alle comunità reform e conservative
Comunicato della Presidente di BHR Daniela Gean
Roma 3 marzo 2021 – La Presidente di Beth Hillel Roma, Comunità Ebraica Progressive, esprime soddisfazione e gioia per la storica sentenza della Corte Suprema israeliana che con una decisione senza precedenti ha deciso di equiparare, ai fini del riconoscimento della cittadinanza israeliana, le conversioni all’ebraismo Reform e Conservative a quelle Ortodosse, anche a quelle effettuate dentro i confini israeliani.
Israele, sostiene la Presidente Daniela Gean, è nata per dare una casa a tutti gli ebrei dispersi del mondo che lo desiderano e per questo motivo non può e non deve discriminare persone che hanno fatto il proprio ghiur (processo di conversione all’Ebraismo) all’interno di Comunità Reform o Conservative e a prescindere se la conversione avvenga dentro o fuori Israele.
Fino a ieri, infatti, venivano considerati Ebrei, ai fini della cittadinanza, solo quelli riconosciuti tali secondo le norme dell’ortodossia o quelli provenienti da Comunità Riformate o Conservative straniere, ma non c’era possibilità per i rabbini riformati o conservativi di far riconoscere le conversioni avvenute dentro i confini israeliani
Con questa sentenza Israele apre al pluralismo ebraico religioso e sposta una piccola pietra alla base dell’impalcatura della così detta legge dello status quo che dalla fondazione dello Stato, regolando le relazioni tra lo stato d’Israele e il Rabbinato, conferisce al Rabbinato Ortodosso un monopolio eccezionale avvertito, a volte dagli stessi Ebrei osservanti, come troppo condizionante.
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Anna Fresa
Todah ✡️